Vota Linda by Christine Collins

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Il mito della privacy by William Wallace

“Secondo alcune stime, in Italia ci sono oltre 2.000.000 di telecamere sulle strade: 1 ogni 30 abitanti. A queste vanno aggiunte altrettante o più telecamere interne: nelle fabbriche, negli uffici, nei negozi, nei teatri e nelle palestre., oltre che nelle case. Ogni giorno, un cittadino che esce di casa, viene ripreso da almeno 100 telecamere”. (Ivan Dobre, “No“, pag.40)

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La pubblicità: ultimo educatore by Christine Collins

“La pubblicità è nata per informare. Ma ha presto virato verso l’obiettivo di convincere, influenzare, manipolare. Nell’arco di una vita siamo bombardati da 2-3 milioni di messaggi pubblicitari. Cartelloni stradali, volantini, quotidiani e settimanali, radio e tv, siti Internet hanno almeno un terzo dello spazio e del tempo occupato dalla pubblicità. La pubblicità non si limita a dare informazioni su un prodotto: vuole insegnarci come vivere, amare, vestirci, viaggiare. La pubblicità influenza l’anima di miliardi di consumatori. I bisogni che crediamo nostri sono indotti dai pubblicitari”. (Ivan Dobre, “No“, pag.36)

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Amianto by Valentina

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Guerra alla guerra by Muad’Dib

“E’ scandaloso che a 30 anni dalla fine della guerra fredda ancora stia in piedi un organismo di guerra come la NATO, che non si capisce da chi dovrebbe difenderci. Come è scandaloso che le parate vedano sfilare l’esercito, invece della bellezza, a rappresentare una nazione che non è mai stata bellicosa. Ed altrettanto scandalosa è l’attuale moda militarista, che vede l’esercito come arma di pace e difensore della vita; i caduti come eroi invece che come vittime del lavoro (come se morire in fabbrica sia meno nobile che morire sparando); i militari non come mercenari in cerca di un salario, ma come missionari chiamati da una vocazione”.
(Ivan Dobre, “No“, pag.24)

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Cappellani militari?

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Militari by Guy Fawkes

Se vuoi che politici irresponsabili spendano meno, devi dare loro meno da spendere. (Irwin Shif)

Le idee non hanno bisogno di armi, se sono in grado di convincere le grandi masse. (Fidel Castro)

Parlare di intelligenza militare è una contraddizione in termini. (Groucho Marx)

Sui monumenti che ancora oggi ritraggono gli alti comandanti, bisognerebbe scrivere sotto: “criminale di guerra”. (Ermanno Olmi)

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Guerra alla guerra by Muad’Dib

“Quindi non sono credibili gli Stati che urlano il loro impegno nella lotta contro la droga per la vita, e insieme alimentano il mercato mondiale della morte con le armi. Come non sono credibili gli Stati che starnazzano contro le armi nucleari dell’Iran o della Corea del Nord, avendo gli arsenali pieni di bombe atomiche (pare che l’Italia ne tenga in deposito, per conto degli Usa, ben 90 in Lombardia e Veneto). Come non sono credibili coloro che piangono per gli stermini dei civili “per errore”, facendo finta di non sapere che è almeno dalla II guerra mondiale che i civili sono sempre le maggiori vittime della guerra”. (Ivan Dobre, “No“, pag.23)

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La negazione del male by William Wallace

“Nessuno sembra prendere in considerazione il male come polo dell’ambivalenza umana, sulla scia del “buon selvaggio” di JJ.Rousseau. L’essere umano è buono alla radice, e se fa il male non è per sua scelta. Non è libero di scegliere, quindi non è responsabile. E siccome non è responsabile, deve essere affidato alle cure del potere sanitario, assistenziale, educativo, culturale e sottomesso al potere politico. Ciò che passa inosservato è che la negazione del male equivale alla negazione della libertà. Se l’uomo non può scegliere il male, non può scegliere nemmeno il bene, cioè non può scegliere”. (Ivan Dobre, “No“, pag.19)

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Legalità e giustizia by Christine Collins

“Se non è rispettata la giustizia, che cosa sono gli Stati se non delle grandi bande di ladri?”. (Sant’Agostino)

“Summum ius, summa iniuria: il diritto a tutti i costi diventa ingiuria”. (Cicerone)

“Non si esercita la virtù civile solo con lo slancio del cuore. Si esercita, ad esempio, nel «violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede». I giovani che accettano la prigione conoscono quanto Socrate il valore della legalità”. (Lorenzo Milani)

“Se esistono diecimila norme si distrugge ogni rispetto per la legge”. (Winston Churchill)

“Legalità è la violenza delle minoranze dominanti contro le minoranze sottomesse, con la complicità della maggioranza”. (Ivan Dobre)

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Democrazia totalitaria by Valentina

Libertà di espressione? Soppressa su tutti i mass media e sui Social.
Libertà di movimento? Condizionata dai passaporti e dalle tasse di ingresso.
Libertà di commercio? Limitata dai dazi.
Libertà di impresa? Negata da legislazione e burocrazia.

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Via dal voto! by Valentina

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Proibizionismo selettivo by Christine Collins

Sui masss media non si possono vedere fumatori, corpi nudi o minori intervistati, nè sentire scurrilità.
In compenso si possono vedere auto da 300 all’ora, quando la legge vieta di superare i 130; gente che beve alcol di continuo; armi di ogni tipo; sniffatori di coca; annunciatori che parlano continuamente in inglese; minori che cantano e ballano come soubrette.

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Guerra=Azzardo by Muad’Dib

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Cittadinanza non negoziabile by Valentina

“L’idea dello stato moderno è quella di garantire a tutti le stesse condizioni di partenza e la massima libertà di modificarle. A questo principio, conquistato con la Rivoluzione francese e l’Illuminismo, fa eccezione solo la cittadinanza. Gli stati liberali e democratici hanno fatto della cittadinanza insieme un diritto e vincolo non negoziabile. Si è cittadini per eredità, come diritto e come condanna. Per entrare a pieno titolo nella religione cristiana, ci vuole una conferma scelta con la cresima nell’adolescenza. Per fare una coppia ci vuole un matrimonio, nella maggiore età. Si può votare solo dopo una certa età. La cittadinanza invece è imposta alla nascita, senza libera scelta. In età adulta, chi desidera cambiare religione, sesso, condizione familiare, reddito, persino il corpo (coi trapianti) può farlo, almeno in astratto. Chi desidera cambiare cittadinanza non può. Può emigrare, ma resta cittadino del Paese natale per decenni e, in certi casi, per sempre. La cittadinanza come diritto-dovere di nascita è un retaggio della servitù della gleba medievale”. (Ivan Dobre, “No“, pag.13)

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