Secondo Margot Woelk, sua assaggiatrice ufficiale dal 1942 al 1944, Hitler era vegetariano. In un’intervista infatti riferisce :
«Tutto era vegetariano e tutto fatto da deliziosi ortaggi freschi, dagli asparagi al pepe ai fagioli con riso, fino alle insalate. Tutto era disposto su un piatto solo, così come voleva fosse servito. Non c’era assolutamente carne e non ricordo vi fosse anche del pesce.»
La campagna nazista anti-tabacco includeva il divieto di fumare sui tram, autobus e treni cittadini, la promozione dell’educazione alla salute, la diminuzione della razione di sigarette nella Wehrmacht, l’organizzazione di letture mediche per soldati, e l’aumento delle tasse per il tabacco. Inoltre, i nazionalsocialisti imposero restrizioni sulla pubblicità di tabacco e sul fumo nei luoghi pubblici, ristoranti e caffetterie. Il movimento anti-tabacco non ottenne molto successo nei primi anni del regime nazista, e l’uso di tabacco crebbe tra il 1933 e il 1939, ma il fumo tra il personale militare diminuì dal 1939 al 1945. Anche verso la fine del XX secolo, il movimento anti-fumo nella Germania del dopoguerra non ha ottenuto gli stessi risultati avuti dalla campagna nazista