“Era stata la stessa Pravda, raggiante, a titolare nel gennaio del 2013 ‘L’energia nucleare atomica russa conquista il mondo’. La notizia era che l’agenzia governativa Rosatom aveva preso il controllo di una compagnia canadese con miniere di uranio dall’Asia Centrale al Wyoming negli Usa. A condurre l’affare era stato un gruppo di leader di imprese estrattive canadesi, tra i maggiori finanziatori dei Clinton, che creo’, finanzio’ e alla fine vendette ai russi una societa’ di nome Uranium One. Oltre alle miniere del Kazakhstan, tra le piu’ redditizie al mondo, quella vendita, scrive il NYTimes, diede a Putin il controllo di un quinto della produzione potenziale di uranio degli Usa.
Essendo un bene strategico con implicazioni per la sicurezza nazionale, l’affare doveva essere approvato da rappresentanti di varie agenzie governative Usa, tra cui primeggiava il Dipartimento di Stato retto dalla Clinton …. I russi assunsero il controllo di Uranium One in tre separate transazioni dal 2009 (il primo di Hillary ministro) al 2013, periodo in cui, secondo documenti canadesi, un flusso di cash entro’ nelle casse della Fondazione. Il chairman di Uranium One uso’ la Fondazione della propria famiglia per fare 4 versamenti per 2,35 milioni, e altri dirigenti fecero donazioni per somme minori. Questi contributi non furono resi pubblici dai Clinton, malgrado l’accordo con la Casa Bianca di rivelare tutti i donatori. Poco dopo che i russi annunciarono l’intenzione di acquistare la maggioranza delle azioni di Uranium One, Bill incasso’ 500mila dollari per un discorso presso una banca d’investimento di Mosca, legata al governo e coinvolta nell’affare. L’indagine del NYTimes sulla Uranium One si basa su dozzine di interviste e su rapporti finanziari presso le autorita’ di Canada, Russia e Stati Uniti. Qualche connessione tra la Uranium One e la Fondazione Clinton era stata rivelata nel libro ‘Clinton Cash’ di Peter Schweizer, del pensatoio conservatore Hoover Institution, ma il NY Times, che lo ha avuto in anticipo, ha tenuto a far sapere che ‘ci ha lavorato sopra con una propria inchiesta’. Quindi, la difesa della Clinton secondo cui gli attacchi del libro ‘sono solo una vasta cospirazione della destra estrema’ e’ caduta nel ridicolo. Piuttosto, la gente sta facendo uno piu’ uno uguale a due: Hillary ha distrutto le sue email da segretaria di stato per coprire anni di intrighi della Fondazione”. (Fonte)