Sono considerate ufficialmente “Stati con armi nucleari” quelle nazioni che hanno assemblato e testato ordigni nucleari prima del 1º gennaio 1967: Stati Uniti d’America, Russia (succeduta all’Unione Sovietica), Regno Unito, Francia e Cina, ovvero i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (che decidono chi può avere armi nucleari).
Oltre a queste, altre quattro nazioni, hanno sviluppato e sono in possesso di armamenti nucleari: India, Pakistan, Corea del Nord ed Israele. Il Sudafrica allestì un arsenale nucleare tra la metà degli anni settanta e la fine degli anni ottanta ma scelse spontaneamente di smantellarlo nel 1991 (siamo sicuri?). I neo indipendenti Stati di Bielorussia, Kazakistan ed Ucraina si ritrovarono a gestire armi nucleari ex sovietiche dopo la dissoluzione dell’URSS, smantellandole o restituendole alla Russia entro il 1997 (siamo sicuri?).
Nel mondo ci sono 4120 testate nucleari sempre pronte al lancio. I dati confermano che il numero complessivo delle armi nucleari nel mondo continua a diminuire, ma nessuno degli Stati che li possiedono è disposto a rinunciare alle capacità strategiche. Sono nove i paesi che possiedono (ufficialmente) un inventario delle armi nucleari: Stati Uniti (7000 testate), Russia (7290), Regno Unito (215), Francia (300), Cina (260), India (100/120), Pakistan (110/130), Israele (80) e Corea del Nord (10). Complessivamente, nel mondo sono stoccate 15.395 testate nucleari: 4120 sono sempre pronte al lancio.
Secondo i dati della Federation of American Scientists, ad Aviano e a Ghedi sono stoccate settanta (altre fonti dicono 90) delle centottanta bombe presenti in Europa e il nostro è l’unico paese in Europa con due basi nucleari: quella dell’Aeronautica militare di Ghedi e quella statunitense di Aviano (Pordenone).