Da anni, nella zona fra Napoli e Salerno si sta perpetrando un crimine contro l’umanità mediante mezzi di distruzione di massa come i metalli pesanti, la diossina, il mercurio. Siccome non si tratta di siriani o iracheni, ma solo di napoletani, nessun governo se ne è mai interessato. Ma questo è normale.
Meno normale è la complicità delle forze dell’Ordine, dei vigili urbani, delle aziende sanitarie, degli assessori comunali, provinciali e regionali, dei sindaci, dei presidenti provinciali e dei governatori regionali. Ma anche di Equitalia, che ispeziona i caldarrostai di Cortina ma non gli agricoltori abusivi di Napoli. Dei NAS, che chiudono i ristorantini cinesi ma non i latifondi campani. Dei sindacati che taciono, come hanno taciuto per l’ILVA. Delle associazioni di categoria dell’agricoltura. Delle agenzie ministeriali pronte a proibire il metodo “Stamina” perchè non scientifico, ma indifferenti a industrie agricole che spargono veleni a piene manie industrie alimentari che le fnanziano. Delle varie agenzie umanitarie prontissime a denunciare le imprese italiane che producono all’estero mediante manodopera sfruttata, ma del tutto inerti nel denunciare le imprese che comprano e trattano il prodotto campano per distribuirlo in tutto il pianeta. Della televisione, che dedica più ore ai pettegolezzi o ai delitti insoluti che ai crimini di massa.
L’Italia è condannata a non cambiare perchè l’area della criminalità e della connivenza è grande quasi quanto quella dell’onestà e della legalità.