13 aprile 2012. Sesto Fiorentino (Firenze). Giuliano V, ex manager di 42 anni, si è ucciso lanciandosi sotto un treno merci. Quattro mesi fa aveva perso il suo impiego in una azienda del settore del marmo in Garfagnana. Caduto in depressione, aveva provato ad avviare una nuova attività, ma senza fortuna.
12 aprile 2012. Altivole (Treviso). Paolo Tonin, 53 anni, imprenditore agricolo, si è impiccato nella sua azienda. Secondo i familiari, il suicidio è da collegare alla difficile situazione economica in cui versava l’impresa.
9 aprile 2012. Valtiberina (Arezzo). Imprenditore di 27 anni, titolare di una ditta occupata nel taglio di alberi. Si è ucciso nel bosco, collegando il gas di scarico all’abitacolo dell’auto. Familiari e compaesani raccontano che era ossessionato dai debiti, e che aveva appena ricevuto una cartella fiscale per circa 50.000 euro.
3 aprile 2012. Roma. Mario Frasacco, imprenditore di 59 anni. La sua impresa di progettazione e costruzione con profilati di alluminio era in fallimento, e gli operai in cassa integrazione. Si è ucciso con una fucilata nella sua azienda. Il corpo è stato ritrovato la mattina dopo dal figlio ventenne.
2 aprile 2012. Roma. Pasqualino Clotilde, artigiano di 57 anni. L’uomo si è impiccato nel suo negozio di cornici. Un biglietto spiegava il motivo del gesto: “problemi economici insormontabili”. Il giorno prima, la moglie aveva iniziato a lavorare in una ditta di pulizie per aiutarlo a pagare i debiti.
23 Marzo 2012. Cepagatti (Pescara). E.F, imprenditore di 44 anni, si è impiccato perché disperato per le condizioni economiche della sua azienda. E’ stato trovato senza vita dai dipendenti della sua ditta di infissi.
21 Marzo 2012. Scorrano (Lecce). Antonio Maggio, artigiano di 29 anni, si è impiccato dopo aver perso il lavoro in una cava, con cui contribuiva al sostentamento della madre rimasta vedova. Pochi giorni prima di perdere il lavoro, alla famiglia era stato notificato il pagamento della tassa sui rifiuti. (fonte)