Nel maggio 2011 i Carabinieri del N.O.E. di Sassari, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania, avevano posto sotto sequestro prevenivo i 60 mila metri quadri di specchi acquei e fondali prospicienti l’ex Arsenale di La Maddalena, trasformato in hotel extralusso e affidato in gestione quarantennale alla Società M.I.T.A. (gruppo Marcegaglia) con condizioni vantaggiosissime.
Ora, con la revoca del sequestro per il completamento delle bonifiche, vengono pubblicizzati ulteriori risultati delle indagini relative a quel sistema gelatinoso che ha portato il programma dei lavori del G8 previsto a La Maddalena (poi trasferito a L’Aquila) a esser uno dei più lucrosi e scandalosi affari ai danni dello Stato e dei contribuenti. Indagini per ipotesi di danno erariale sono inoltre condotte dalla Procura della Corte dei conti.
Dai 6 ettari contaminati originari siamo passati a 12, secondo quanto reso noto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania. Un gran bel risultato per le bonifiche ambientali della gestione bertolasiana del mancato G 8 a La Maddalena (già nel nel settembre 2011c’è stato il rinvio a giudizio della c.d. cricca del G 8) che nasconde un segreto di Pulcinella: le bonifiche ambientali costate oltre 31 milioni di euro (24,140 milioni, secondo i dati della Protezione civile) sono state fatte male, per essere buoni. (fonte)