Manifesto dei banchieri (leggi tutto)
Secondo il nome che il documento ebbe da Charles August Lindbergh Senior che lo rivelò al mondo in una sua interrogazione parlamentare, in quanto eletto alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti nel 1906. Il documento originale faceva parte di una pubblicazione effettuata sulla rivista dei banchieri americani, la US Bankers Magazine, effettuata probabilmente il 25 agosto del 1924. Il testo recitava:
“Il capitale deve proteggersi in ogni modo possibile con alleanze e legislazione. I debiti devono essere riscossi, le obbligazioni e i contratti ipotecari devono esser conclusi in anticipo e il più rapidamente possibile. Quando, mediante processi giuridici, le persone comuni perderanno le proprie case, diventeranno sempre più docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo al potere, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri di primo piano. Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso impegnati nel costituire un imperialismo del Capitale che governi il mondo. Dividendo gli elettori attraverso il sistema dei partiti politici, possiamo far spendere le loro energie per lottare su questioni insignificanti. Di conseguenza, con un’azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quello che è stato pianificato così bene e portato a termine con tanto successo.”