Qui il “caro tecnocrate” non tocca niente, vero? by Muad’dib

Afghanistan, Bosnia, Marocco, Cipro, Repubblica democratica del Congo, Kashmir (confine India-Pakistan), Darfur, Malta, Georgia, Libano, Uganda, Egitto, Israele, Somalia, territori occupati di Cisgiordania (Hebron) e Striscia di Gaza, Albania, Libia, Macedonia, Kosovo. Queste sono i principali paesi dove operano le truppe italiane. Per la precisione 30 attività in 27 paesi che, pur avendo terminata la missione in Iraq, coinvolge oltre 8 mila militari permanenti e 40 mila a turno. In Afghanistan il grosso delle truppe tra cui 1300 “sassarini”. A che prezzo? Queste missioni costano 1,4 miliardi di euro ogni anno, ma a questa cifra si devono aggiungere 20 miliardi per il mantenimento delle forze armate e quasi 6 miliardi per l’acquisto di armi e armamenti. Circa 27 miliardi che posizionano l’Italietta nelle alte posizioni della classifica (ottava) per spese militari al mondo. Una spesa che non subisce tagli, a differenza di quanto avviene vergognosamente con l’istruzione, la sanità, le pensioni, il lavoro. (fonte)

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