Per le banche, l’investimento “più sicuro” è in perdita
Come tutti sanno, le banche europee hanno preso in prestito dalla Banca Centrale Europea, all’1 per cento per tre anni, 489 miliardi di euro. Di questi, ne hanno depositato 425 miliardi nei loro depositi a brevissimo (overnight) presso la stessa BCE. Ciò, nonostante il tasso d’interesse che ricevono per quei depositi sia dello 0,75%. Ossia dello 0,25% per cento inferiore al costo pagato per prendere a prestito quei fondi.
Con questo loro comportamento, senza volere le banche stanno dicendo qualcosa a noi piccoli risparmiatori e depositanti.
a) Che vale la pena di perdere denaro, piuttosto che investire in titoli di stato al 7 per cento. Che l’investimento “sicuro” oggi non è quello che da’ interessi, ma quello presso il prestatore d’ultima istanza, dove non c’è niente da guadagnare (Come aprire un conto in Svizzera?)
b) Le banche pensano che gli stati falliranno, che le altre banche falliranno, che in ogni caso non sono “sicure”, e che è meglio attendere invece di investire qua e là.
c) Le banche sanno che la disfunzione del mercato interbancario è destinata a durare, che la situazione è orribile, ed è meglio non rischiare nulla. In attesa di che? Della nuova operazione di prestito a 3 anni che la BCE indirà il 29 febbraio.
Maurizio Blondet (fonte)