Tra i magistrati più illustri vi è l’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, già Presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, fuori ruolo dal Consiglio di Stato da sempre, ma ciononostante nel 2006 da consigliere ottiene la promozione a presidente di sezione, per la quale funzione incassa, senza svolgerlo, uno stipendio di circa 9.000,00 € netti al mese a cui si aggiungevano 528.492,67 € annui dell’Antitrust, e a cui si aggiunge oggi la sostanziosa indennità connessa alla funzione di sottosegretario alla Presidenza.
Poco prima delle ultime elezioni il Governo Berlusconi, come riconoscimento per i successi nella lotta al terrorismo, decide di aumentare la speciale indennità che fa parte della retribuzione del Prefetto De Gennaro, portandola da 9.000,00 € a 19.000,00 € lordi mensili. L’aumento viene perciò esteso ai massimi vertici militari e alle figure equiparate dalla normativa vigente.
A tanto si aggiunga che il Capo della Polizia, per legge, ha diritto anche ad un secondo aumento, dello stesso importo, poiché gli spetta anche l’indennità di Direttore Generale della Pubblica Sicurezza. Il risultato che si ottiene è che le retribuzioni dei responsabili della sicurezza nazionale raggiungono livelli stratosferici, in qualche caso inimmaginabili per lo Stato, dai 650.000,00 € annui di De Gennaro ai 380.000,00 annui per i Capi di Stato Maggiore.
Orbene, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria risulta, allo stato, percepire, euro in più euro in meno, uno stipendio lordo annuo di 500.000,00 € a cui va aggiunto lo stipendio da magistrato, essendo fuori ruolo, e l’indennità quale Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, anche se sembra avervi rinunciato. (fonte)