“E’ un uomo di grandissimo valore, di grandissima cultura, in grado di trasmettere idee e calore: tutti segni del carisma che il Signore gli ha dato. Anche Berlusconi mi ha detto che lo stima molto, lo ritiene una persona per bene. Io credo alla santità dell’uomo e sia Berlusconi sia Vendola possiedono un fondo di santità”.
Così parlò don Luigi Verzè meno di due anni fa, alla vigilia delle elezioni regionali in Puglia, presentando il nuovo ospedale San Raffaele del Mediterraneo che dovrebbe sorgere a Taranto per volontà del governatore Nichi Vendola. Infatti l’anziano e discusso prete affarista invitava i pugliesi a rieleggere San Nichi, con un empito che in passato aveva riservato solo a Craxi e al Caimano: “Lo dovete eleggere ancora presidente della Regione Puglia. Almeno per altri 5-10 anni. Volete il San Raffaele a Taranto? Allora fate votare Vendola! Se i pugliesi non saranno così illuminati da rieleggere Vendola, io lo nominerò comunque presidente del San Raffaele del Mediterraneo”.
Le cose sono andate esattamente secondo i suoi auspici. Vendola, appena rieletto, ha confermato il progetto del mega-ospedale che, nella migliore tradizione del libero mercato all’italiana, sarà interamente a carico dei contribuenti per la modica cifra di 210 milioni, ma gestita dai privati: cioè dalla Fondazione San Raffaele. E meno male che le delibere originarie dicevano “senza oneri per la Regione”. Per giunta la nuova struttura avrà meno posti letto dei due ospedali che andrebbe a sostituire (580 contro 680). Il tutto nella Puglia che vanta un buco sanitario da record (un debito di 500 milioni) e che, per arginarlo, ha dovuto alzare l’addizionale Irpef e annunciare il taglio di 18 ospedali. (leggi tutto)