Tutti quelli che vedono un complotto finanziario alla base delle crisi di molti Paesi europei, forse hanno ragione ma sbagliano linguaggio. E’ vero che poche organizzazioni finanziarie stanno sostituendo i governi e trasformando le democrazie in tecnocrazie. Però, non si tratta di trame oscure, incappucciati e Spectre: si tratta solo di capitalismo! Trattarli come complottisti significa alimentare la speranza che, una volta mandate queste èlites sul patibolo, il problema si risolve. Sarebbe bello e facile! Invece:
1. Queste organizzazioni operano alla luce del sole, quasi sempre legalmente (quando non lo fanno, a volte vengono punite)
2. Questi “speculatori” operano sui Paesi politicamente più deboli, ovviamente (e “speculano” solo perchè le leggi glielo consentono)
3. I finanzieri fanno lautissimi guadagni in proprio, ma perlopiù movimentano danaro di altri: anche dei Paesi politicamente più deboli. Non è impossibile che chi oggi specula sulle Borse e sui BPT siano banche italiane, fondi pensione dei sindacati tedeschi o americani, fondi di investimento del Vaticano, imprenditori della Confindustria, fondi sovrani di Monaco o della Libia.
4. Può darsi che Monti sia il delegato della speculazione internazionale, ma è il Parlamento italiano che è pronto a dargli la fiducia.
Se vogliamo sottrarci alla crisi dobbiamo cambiare classe politica e sistema capitalista. Ma prima ancora dovremo cambiare la mentalità della maggioranza dell’Occidente.