Tutta la questione del Maghreb è la prova di un centro-destra stolto, debole e cieco. Le caratteristiche di un centro-destra serio sono il nazionalismo, il rispetto dell’ordine e della sicurezza, la supremazia degli affari sugli ideali. Il centro-destra è riuscito a tradire tutti questi valori, in cambio di niente.
Dietro tutti questi movimenti africani, che appaiono come libertari, ci sono Paesi come gli Usa, l’Inghilterra e la Francia. Usa e Inghilterra hanno tutto l’interesse a indebolire l’Europa. Ed è evidente, che comunque vadano a finire le cose, i prossimi dieci anni saranno caratterizzati dalla instabilità e turbolenza del Mediterraneo. La Francia ha interesse a rinverdire la sua presenza coloniale ed insieme a ridimensionare l’influenza economica dell’Italia sul nord-africa. Gli Usa e l’Inghilterra hanno lanciato il sasso della “democrazia” e nascosto la mano. La Francia ha rotto gli indugi avviando i bombardamenti. La prova della totale malafede di questi guerrafondai è il loro totale silenzio verso i moti libertari siriani, che hanno registrato decine di morti per le strade.
L’Italia, come sempre, ha battuto i tacchi, detto signorsì e offerto le basi aeree. Trasgredendo l’embargo dell’ONU, lascia passare le armi dirette ai ribelli. Scalpita addirittura per poter bombardare. Ora, di nuovo servile, Obama e Sarkosy chiamano e Berlusconi decide i “bombardamenti mirati”: quegli stessi bombardamenti intelligenti che non sono mai riusciti agli Usa, li dovremmo fare noi. In barba all’art.11 della Costituzione, la cui violazione non preoccupa affatto Napolitano.
Ordine e sicurezza sono svaniti sotto l’inondazione umana di una immigrazione senza controllo. Gli affari turistici del meridione e quelli coi Paesi maghrebini sono stati pregiudicati per l’estate 2011 e non si sa per quanto ancora. Un’Italia che non ha i soldi per quasi nessuna esigenza dei suoi cittadini, si trova a spendere milioni di euro per fronteggiare l’immigrazione ed insieme a perdere milioni di euro in affari nel nordafrica. La ulteriore beffa è che in tutta la vicenda l’Europa ha mostrato la sua inutilità e la Francia ha sfoggiato il suo peggior volto nazionalista.
Il risultato finale sarà che l’Italia avrà ceduto un mercato a Francia, Inghilterra e Usa, e che per i prossimi 10 anni l’Europa avrà un bubbone con cui fare i conti. Chi trae vantaggio dalla debolezza dell’Europa? Il suo primo competitore: gli Stati Uniti. Ma il centro-destra non l’ha ancora capito.