Abbiamo discusso per anni se fare dell’Italia una Repubblica presidenziale, come voleva il centro-destra. E abbiamo detto NO. Non ci siamo però accorti che Napoletano che si è fatto i Governi a piacere e si è inventato il diritto al raddoppio, dando il via a una Repubblica presidenziale di fatto.
Poi arriva Mattarella che interpreta “nomina i ministri” come “sceglie i ministri”. Trasformando il ruolo di arbitro e il potere di “moral suasion” nel diritto a scegliere i capi del Governo e i ministri. D’altronde, che Mattarella fosse del tutto indifferente alla Costituzione fu evidente già nel 1999 quando sottobraccio a D’Alema e la Bonino approvò i bombardamenti italiani sulla Serbia, contro l’art.11 della Costituzione.
Eccoci qui, senza sforzi, alla Repubblica presidenziale. Per fortuna, si presenta un problema per il regime: aumenterà l’astensione. Infatti non ha senso votare un Parlamento, in cui gli eletti non possono scegliersi il governo.