La Modernità (intesa come scienza, tecnologia, sviluppo economico e democrazia) si è sviluppata sulla base di un patto. I cittadini accettavano la faticosa complessità e i “danni collaterali” del Progresso, in cambio della liberazione dall’ antico terrore verso la natura.
Dall’antichità al medio Evo, l’uomo ha sempre dovuto subire la violenza della natura, senza nemmeno capirne le cause e le dinamiche. Senza risposte, le tragedie naturali sono state per secoli attribuite a dei malevoli, a colpe umane o ad artifizi stegoneschi.
Terremoti, incendi, siccità, alluvioni, frane, fulmini, epidemie, carestie, trombe d’aria, eruzioni, maremoti, crolli, esondazioni: per secoli i disastri naturali hanno condannato gli esseri umani alla paura, al panico incontrollato, al dolore.
Poi sono arrivati l’Umanesimo, il Rinascimento, l’Illuminismo. I miti e le superstizioni sono stati sostituiti dalla scienza con la promessa che la razionalità avrebbe non solo spiegato la Natura, ma l’avrebbe piegata a favore dell’Uomo, con opere o tecnologie atte a prevenire i disastri o a lenirne gli effetti. Dopo oltre cinque secoli di cammino della Modernità registriamo che il patto è stato tradito: abbiamo perso la guerra contro la natura. Non solo la scienza e la tecnologia non sembrano capaci di prevenire la distruttività della Natura, ma addirittura hanno creato nuovi fattori distruttivi che si aggiungono ad essa: dal nucleare (pacifico o bellico che sia) all’inquinamento, dall’elettromagnatismo alla cementificazione dilagante, dalla micro-biologia selvaggia al traffico stragista, alle nuove droghe.
Dopo oltre cinque secoli di promesse di un progresso illimitato verso il paradiso terreno, la Modernità ci lascia inermi e terrorizzati di fronte agli stessi terremoti, incendi, siccità, alluvioni, frane, fulmini, epidemie, carestie, trombe d’aria, eruzioni, maremoti, crolli, esondazioni di sempre. Di questi fenomeni la scienza ci spiega tutto, ma non è capace di prevenirli o lenirne gli effetti. In più, la stessa Modernità ci condanna ai disastri di Chernobyl, Bhopal, Three Mile Island; al mercurio nell’acqua; al buco nell’ozono e alle polveri sottili; al cancro da amianto, da uranio impoverito, da ripetitori; ai virus epidemici sfuggiti dai laboratori di ricerca; alle migliaia di morti su strada e per droga. Il patto è stato tradito: dobbiamo rinegoziarne un altro.