Gli stipendi che vengono percepiti dai dipendenti di Montecitorio e Palazzo Madama sono un fenomeno che non è possibile collocare all’interno di una logica di mercato.
L’esempio più plateale è quello dato dallo stipendio degli stenografi del Senato, stipendi che arrivano a 290 mila euro annui “2 mila euro meno di quanto lo Stato spagnolo dà a Juan Carlos di Borbone, 50 mila più di quanto, sempre al lordo, guadagna Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica: 239.181 euro”.
Ma non sono solo gli stenografi a percepire questi stipendi stratosferici.“Al lordo delle tasse e dei tagli tremontiani, un commesso o un barbiere possono arrivare a 160 mila euro, un coadiutore a 192 mila, un segretario a 256 mila, un consigliere a 417mila”, inoltre “si possono aggiungere anche le indennità, alla Camera un capo commesso ha diritto a un supplemento mensile di 652 euro lordi che salgono a 718 al Senato. Un consigliere capo servizio di Montecitorio a una integrazione di 2.101, contro i 1.762 euro del collega di palazzo Madama”.
Altro paradosso di questo sistema retributivo è che un commesso di Montecitorio guadagna più di un magistrato, mentre una segretaria è pagata più di un primario del reparto di neurochirurgia. (fonte)