Quando è il pubblico ad essere illegale by Valentina

Negozi fantasma in metrò il catasto può attendere

Sono almeno sei le lettere, tra il 13 giugno 2005 e 20 febbraio 2012, partite dagli uffici di Atm all’indirizzo del Comune di Milano, che chiedono di sanare l’annosa questione dei negozi fantasma dei mezzanini delle tre metropolitane milanesi.

Oltre 300 spazi commerciali (22mila mq) di proprietà di Palazzo Marino, gestiti da Atm che per il catasto semplicemente non esistono, sebbene siano attività commerciali avviate da almeno vent’anni. Edicole, bar, negozi sui quali aleggiano quesiti inquietanti: come hanno fatto, essendo privi di rendita catastale, a pagare l’Ici? E, ancora: come hanno potuto gli affittuari in tutti questi anni attivare contratti di luce, gas, acqua e telefono, visto che i fornitori devono comunicare all’anagrafe tributaria i dati catastali dei clienti? (fonte)

DOMANDA1 – La Finanza fa i blitz nelle pizzerie ma non sa che da 30 anni il Comune di Milano e o l’ATM evadono?

DOMANDA2 – La magistratura inquirente, tanto interessata alle prostitute di regime, cosa aspetta a indagare i dirigenti ed i politici che dovevano accatastare e non l’hanno fatto?

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