Il governo ha deciso il conto corrente a zero spese di apertura e gestione per i pensionati con assegni inferiori ai 1.500 euro.
Non è ancora chiaro se la cifra da considerare sia lorda o netta (cambia parecchio il perimetro di applicazione), se i conti siano diretti anche a chi magari riceve una simile pensione ma ha a disposizione anche cifre consistenti per svariati altri motivi, e ancora se a questo punto si parli di zero costi su tutti i servizi oppure no.
Comunque, in Italia ci sono 16,7 milioni di pensionati. Considerato un costo medio per ogni conto di circa 110 euro l’anno (cifre Bankitalia), per gli 850 mila cash, cioè che sono non bancarizzati, i costi che le banche non percepisono arrivano al miliardo. (fonte)
1. Intanto si tratta di un provvedimento confuso dove non è chiaro chi ha diritto a cosa; e di un provvedimento che sembra fatto da un peracottaio invece che da tecnocrate strapagato.
2. Non ci vuole un genio per capire che non si possono obbligare nemmeno le banche, che andrebbero punite in ben altro modo, a prestare un servizio gratuito.
3. E’ evidente che si aprirà un contenzioso costoso e praticamente eterno.
4. E’ sicuro che, anche se le banche addivenissero a questo diktat per il 2012, nel 2013 i pensionati si troveranno con costi aggiuntivi, nascosti, collaterali tali da compensare i danni delle banche.
5. Le dimissioni dei capataz dell’ABI sono una sceneggiata, che rientrerà subito