Il GRUPPO'63 | |
|
« Gruppo 63
è una sigla di comodo di cui spiegheremo un po' più avanti
l'origine. Di fatto dietro a questa sigla c'era un movimento spontaneo
suscitato da una vivace insofferenza per lo stato allora dominante delle
cose letterarie: opere magari anche decorose ma per lo più prive
di vitalità e di rilievo stilistico innescavano prolungati dibattiti
critici. Un blando romanzo tradizionale come Metello di Pratolini, uscito
nel 1955, fornì agli addetti ai lavori l'occasione di eccitate
analisi e discussioni che divamparono per mesi e mesi. Furono l'ultima
fiammata del neorealismo in letteratura, fioca eco populista della grande
stagione cinematografica dei Rossellini e dei De Sica. » (Nanni
Balestrini, Alfredo Giuliani [1]) « Fondatore del Gruppo 47 (in quell'anno ormai fatale) e modello per il nostro Gruppo 63, quale confederazione o piattaforma di scrittori diversissimi con uguale interesse per la qualità letteraria, i problemi formali del linguaggio, la dignità dell'esperimento senza facilonerie, Hans Werner Richter... » (Alberto Arbasino, La vita bassa, Adelphi 2008, p. 73-74) Il Gruppo 63, definito di neoavanguardia per differenziarlo dalle avanguardie storiche del Novecento, è un movimento letterario che si costituì a Palermo nell'ottobre del 1963 in seguito a un convegno tenutosi a Solunto da alcuni giovani intellettuali fortemente critici nei confronti delle opere letterarie ancora legate a modelli tradizionali tipici degli anni cinquanta. Del gruppo facevano parte poeti, scrittori, critici e studiosi animati
dal desiderio di sperimentare nuove forme di espressione, rompendo
con gli schemi tradizionali. Ignorato dal grosso pubblico, il gruppo suscitò interesse negli ambienti critico-letterari anche per le polemiche che destò criticando fortemente autori all'epoca già "consacrati" dalla fama quali Carlo Cassola e Vasco Pratolini, ironicamente definiti "Liale", con riferimento a Liala, autrice di romanzi rosa. Il Gruppo 63 ebbe il merito di proporre e tentare un rinnovamento nel panorama piuttosto chiuso della letteratura italiana, ma il suo aristocratico distacco dal sentire comune e la complessità dei codici di comunicazione ne fecero un movimento elitario, accusato di cerebralismo. Alcuni autori del Gruppo 63 furono il già citato Arbasino, Luciano Anceschi, Nanni Balestrini, Luciano Nanni, Achille Bonito Oliva, Alfredo Giuliani, Giorgio Celli, Furio Colombo, Corrado Costa, Roberto Di Marco, Umberto Eco, Enrico Filippini, Alberto Gozzi, Angelo Guglielmi, Giorgio Manganelli, Giulia Niccolai, Elio Pagliarani, Antonio Porta, Lamberto Pignotti, Edoardo Sanguineti, Adriano Spatola, Sebastiano Vassalli, Michele Perriera, Germano Lombardi,Gian Pio Torricelli. Il gruppo, che si sciolse nel 1969, diede vita alle riviste Malebolge,
Quindici e Grammatica. |
politica
| letteratura | musica | scienza | sociale | sport | moda | statistiche
|