Per infiammare le moltitudini spesso i compagni affermano: "Non
se ne puo' piu'! Le cose vanno sempre peggio! Abbiamo passato ogni
limite!"
Si tratta di figure retoriche efficaci per strappare un applauso di
sdegno nell'immediato ma masochiste per le implicazioni a lungo termine.
Innanzi tutto l'idea che in 2.000 anni di storia non si sia riusciti
a migliorare la situazione ha un grande potere demotivante. Porta
a pensare: "Tanto e' tutto inutile, perche' mi dovrei impegnare?"
In secondo luogo e' un'affermazione falsa: tendiamo a dimenticare
com'era realmente la situazione una volta. Si tratta di un comune
errore della mente. Tendiamo a mitizzare il passato, in particolare
i primi decenni della nostra vita. Abbiamo generalmente un ricordo
gradevole dell'infanzia e della gioventu' e tendiamo a dipingere quegli
anni con il rosa della nostalgia.
In realta' 50 anni fa la situazione in Italia era pazzesca. Se
realmente confrontiamo i dati quasi non riusciamo a crederci. Abbiamo
aperto sul blog un laboratorio proprio per approfondire questa analisi
e raccogliere informazioni (http://www.jacopofo.com/?q=node/1984).
Lo scopo e' di arrivare a realizzare un libro che dimostri fino
in fondo quanto questa idea nostalgica sia falsa.
Il lavoro di ricerca e' appena iniziato ma dai primi dati che stiamo
raccogliendo risulta gia' chiaro che tutti gli indicatori di benessere
sono migliorati in modo notevole: istruzione, disponibilita' di
acqua corrente e elettricita', salari, abbandoni scolastici, numero
di poveri, durata della vita, assistenza medica, pensioni minime.
Se leggiamo i giornali, questo non appare soltanto perche' di certe
cose una volta non si parlava.
E' difficile far capire che la questione della pedofilia e della
violenza sulle donne non e' una novita'. Statisticamente le vittime
erano molte di piu' 50 anni fa.
Le persone ti guardano scettiche perche' "Certe cose si sentono
solo adesso!".
Ma la verita' inconfutabile e' questa: il numero di violenze sessuali
su adulti e bambini e' notevolmente diminuito negli ultimi 50 anni.
Nei casini, quando erano legali, era normale e tollerato, comprare
la verginita' di ragazzine di 12 anni.
E gli stupri domestici delle figlie erano un'abitudine sulla quale
si stendeva un velo scandaloso.
Quel che dovrebbe veramente scioccare, e dare la misura dell'orrore
di quegli anni, e' che le denunce per la compravendita dei minori,
spesso bambini, e per gli stupri delle figlie, compaiono nelle cronache
solo negli anni '70. Non perche' non ci fossero i crimini ma perche'
nessuno li denunciava, la polizia non faceva indagini e i giudici
non se ne interessavano.
Attenzione: il concetto stesso di inviolabilita' del bambino e'
nato molto tardi nella nostra cultura.
Presso gli antichi romani era normale sollazzarsi con prostitute
e prostituti di 5 anni. E i genitori patrizi affidavano ad un amico
l'educazione dei figli. Ed era sottinteso che l'amico avrebbe educato
anche sessualmente i giovanetti.
Ancora nel 1500, la chiesa, stabilendo l'importo dei pagamenti necessari
per ottenere il perdono dei peccati, fisso' per lo stupro di un
bambino una multa tra le meno onerose, poco piu' di un divieto di
sosta. Nessun esercito ha mai posto limiti sull'eta' che dovessero
avere le donne per essere stuprate dopo la caduta della citta' nemica.
E raramente erano maggiorenni le servette, passione dei benestanti,
che le prendevano in casa e le licenziavano quando erano incinte.
Oggi le persone restano impressionate dalle notizie di ragazze
violentate per strada e di stupri ripresi con i cellulari.
La meccanica della violenza e' scioccante. Indiscutibilmente fatti
simili non erano mai accaduti prima. Anche perche' non avevano inventato
i cellulari.
Oggi poche persone si rendono conto che pero' gli stupri in strada
sono solo la parte piu' appariscente del dramma. Piu' del 90% delle
violenze vengono praticate da parenti, amici di famiglia e fidanzati.
Queste violenze domestiche una volta non facevano notizia solo perche'
erano taciute.
E, sembra incredibile solo dirlo oggi, erano in gran parte LEGALI.
Se una donna si presentava con la faccia gonfia e il labbro spaccato
e sanguinante in questura per denunciare le percosse e lo stupro
subito dal marito veniva accolta con due sorrisini e rimandata a
casa. Pare impossibile ma e' nel 1956 che la Cassazione sancisce
il diritto del marito di percuotere "moderatamente" la
moglie se essa non gli ubbidisce.
Questa legge, in vigore da millenni, si traduceva in una vita di
martirio per milioni di donne. E non esisteva neppure il divorzio,
ne' la possibilita' di ottenere gli alimenti dopo una separazione!
Fu solo all'inizio degli anni sessanta che, per la prima volta,
una donna rifiuto' il "Matrimonio Riparatore", una legge
barbara che permetteva a un uomo di rapire una donna, violentarla
per giorni e poi evitare qualunque conseguenza penale soltanto sposandola.
Guadagnava cosi' il diritto di farne la sua schiava, per tutta la
vita a suon di botte.
Mai nessuna donna aveva fino agli anni sessanta osato affrontare
lo scandalo e il disonore rifiutando questo orrore.
Fu una ragazza siciliana, Franca Viola, la prima donna a ribellarsi
a questa consuetudine. Era stata rapita da sedici uomini armati
(tutti mafiosi) che avevano picchiato la madre, e che l'avevano
tenuta prigioniera per 7 giorni, permettendo a uno di loro di violentarla
ripetutamente. Incredibile come la sua coraggiosa denuncia, a cui
segui' un processo ai 16 criminali, abbia diviso l'Italia, con i
ben pensanti che urlavano perche' "di questo passo dove andremo
a finire!?!". La legge che sanciva il Matrimonio Riparatore
venne cancellata solo nel 1981!!!
E soltanto negli anni settanta fu cancellata un'altra legge orribile,
quella che regolava il "Delitto d'Onore", concedendo a
un maschio che uccidesse la moglie per sospetto tradimento, attenuanti
enormi, a volte perfino l'assoluzione.
Fa impressione rivedere i cinegiornali di allora far la cronaca
di uno di questi processi con la commossa esaltazione del cronista
nel momento dell'assoluzione dell'uxoricida cornificato.
Storie di mariti che sparavano a sale nel sedere della moglie perche'
aveva guardato un altro erano considerate spiritosate e non arrivavano
neppure in tribunale. I rari tentativi di donne che volevano presentare
denuncia si infrangevano sul sorrisetto dei pubblici funzionari.
E soltanto dal 1996 i delitti sessuali all'interno del codice penale
non sono piu' "delitti contro la moralita' pubblica e il buon
costume" ma "delitti contro la persona".
Improponibile per molti anche accettare l'idea che l'inquinamento
delle citta' NON sia un problema moderno. 50 anni fa il livello
dei veleni nell'aria era spaventoso visto che i riscaldamenti erano
alimentati per lo piu' a carbone e le industrie non usavano nessun
tipo di filtro per i fumi. A Milano bastava lasciare la finestra
aperta per un paio d'ore per avere una patina di polvere grigia
ovunque. E le auto erano di meno ma ognuna inquinava come 10 di
oggi. Per non parlare del livello di veleni che venivano messi nei
cibi in una situazione di totale mancanza di controllo. Il vino
al metanolo veniva venduto a fiumi e il parmigiano grattugiato veniva
mischiato con i manici di ombrelli polverizzati.
Appena si diffusero anticrittogamici e antiparassitari i contadini
presero a farne un uso smodato. Nelle case si adoperava comunemente
il Ddt, insetticida poi messo fuori legge perche' fortemente cancerogeno.
L'inquinamento era drammatico ma i giornali non ne parlavano, non
esistevano centraline per le rilevazioni dello smog, soglie di allarme
per il Pm10, analisi dei Nas sui cibi, regolamenti delle Asl sull'igiene
nei ristoranti e nelle fabbriche di alimenti, nessun ente pubblico
si preoccupava di realizzare analisi a campione sui prodotti commestibili.
Per chi poi lavorava in fabbrica la situazione era spesso allucinante.
I reparti di verniciatura erano vere strutture di sterminio. La
silicosi falciava minatori e fresatori a migliaia ogni anno. Braccia
e gambe finivano sotto le presse sprovviste di qualunque sistema
di sicurezza.
E' vero che in questi decenni il numero dei tumori e' aumentato
in modo notevole ma questo dato va capito: innanzi tutto sono diminuite
altre patologie che portavano al creatore milioni di persone. Inoltre
i casi erano meno ma avevano una mortalita' altissima: oggi per
molti tumori i decessi sono inferiori al 20%.
E la gente moriva molto prima: da un certo punto di vista morire
di tumore e' un lusso moderno.
Va poi considerato che molte persone senza soldi morivano prive
di assistenza: nessun medico si preoccupava di sapere di quale malanno
fossero morte. Quindi parte dei tumori non venivano registrati dalle
statistiche.
Le condizioni generali di vita in Italia sono migliorate in modo
incredibile sia se prendiamo in considerazione gli ultimi duemila
anni, sia se prendiamo in considerazione gli ultimi cinque decenni.
Tanto per dare un dato: nel 1968 l'aspettativa di vita era di 68,3
anni per l'uomo e 73,5 per la donna, e' salita rispettivamente a
77,3 e a 83. Negli anni '50 i maschi vivevano mediamente fino a
65 anni, le donne fino a 70.
Se poi prendiamo in considerazione la situazione dei poveri scopriamo
che a quei tempi anche da noi esistevano vere e proprie favelas
con migliaia di baracche di lamiere e cartoni, niente fogne e servizi
igienici. Nessuna scuola, nessun asilo, nessun poliziotto che facesse
rispettare la legge.
A Napoli la situazione era piu' che disperata, con interi quartieri
dove non succedeva proprio che si lanciassero vasi di fiori sulle
auto della polizia perche' nessun poliziotto dotato di un minimo
di intelligenza provava a entrarci.
Il potere delle organizzazioni criminali in molte aree del sud
era assoluto in un modo che oggi non riusciamo neanche a immaginare.
A Portella delle Ginestre, nel 1947, i mafiosi erano arrivati a
sparare con le mitragliatrici su una manifestazione di contadini
mietendo 11 vittime. Ancora nel biennio '82-'83 solo in provincia
di Palermo ci furono quasi cinquecento omicidi di mafia.
Numeri che oggi sarebbero considerati da guerra civile.
Se poi guardiamo il livello di benessere medio, scopriamo che anche
qui si sono fatti passi enormi. Certo, siamo caduti vittime del
consumismo ma e' indiscutibile che oggi le donne non siano piu'
costrette a passare ore e ore a lavare i panni grazie al fatto che
la lavatrice e' entrata nell'uso comune. Sono decine i beni che
semplificano la vita di tutti i giorni dando piu' tempo alle persone
per occuparsi d'altro. Cinquant'anni fa le otto ore lavorative erano
per la maggioranza dei lavoratori un obiettivo ancora da conquistare.
Il sabato di riposo era un miraggio. Idem il pulmino che ti viene
a prendere i bambini a casa.
Nelle campagne i ragazzini andavano a scuola a piedi, camminando
per chilometri. Un paio di scarpe o un cappotto costavano parecchio.
Oggi grazie all'automazione sono prodotti disponibili anche a pochissimo.
La percezione del livello di poverta' oggi e' completamente cambiata,
e questo e' un bene, ma se vogliamo giudicare il percorso della
storia dobbiamo accorgerci che il tenore di vita di un operaio e'
enormemente migliore anche perche' le moderne tecnologie hanno fatto
crollare il prezzo di molti beni di consumo essenziali.
Dalle biro, agli accendini, dalle lamette da barba ai libri, alle
radio, alle automobili: tutto costa molto meno e spesso la qualita'
e' superiore.
Essere poveri negli anni 50 significava patire la fame letteralmente.
E non a caso erano milioni le persone costrette a emigrare in cerca
di lavoro proprio come succede oggi ai marocchini o agli albanesi
che vengono a lavorare qui da noi.
A quei tempi quasi non esistevano le organizzazioni di volontariato,
le associazioni in difesa di disabili, donne, bambini e persone
affette da particolari malattie. Non esistevano associazioni di
tutela dei malati, dei consumatori, degli omosessuali eccetera.
E se eri in qualche modo diverso dovevi affrontare il disagio e
l'emarginazione totalmente in solitudine.
E' degli anni sessanta il caso Braibanti, stimato intellettuale
omosessuale condannato al carcere per aver "plagiato"
un ragazzo (maggiorenne).
Nel settore dei consumi culturali le differenze sono poi esponenziali.
I libri erano carissimi e ancora negli anni sessanta c'erano solo
due canali televisivi (Rai 1 e Rai 2) con programmi dalle 17,30
alle 24.
Il consumo di libri, canzoni, notizie, film, di un qualsiasi ventenne
di oggi sarebbe costato solo trent'anni fa l'equivalente dell'intero
stipendio medio di un operaio metalmeccanico.
Complessivamente tutti avevano meno possibilita' di crescere culturalmente
e meno opportunita' di vita e di lavoro. La vita era violentemente
incanalata. Niente divorzio se non eri tanto ricco da poterti permettere
l'annullamento del matrimonio religioso attraverso i processi farsa
della Sacra Rota. Non c'era alcuna informazione sugli anticoncezionali
e l'aborto era vietato.
Le donne poi venivano pagate molto meno degli uomini e i ricatti
sessuali sul lavoro erano abituali. Problemi che esistono ancora
oggi, ma il rispetto delle donne sul lavoro ha fatto passi avanti.
Non esistevano donne autista, taxista, vigile urbano, poliziotto.
Rare le donne giudice, avvocato, manager, parlamentare, ministro,
professore universitario. Oggi si discute di quote rosa, una volta
non esisteva neppure il concetto.
Se prendiamo in considerazione la corruzione ci troviamo di fronte
a situazioni di assoluta aberrazione.
Anche qui si trattava di un fenomeno che restava completamente nascosto.
La compravendita dei voti, le raccomandazioni, le clientele, le
mazzette erano onnipresenti. Ma solo negli anni settanta, episodicamente,
la magistratura inizia a occuparsi della corruzione dei politici
e degli imbrogli degli imprenditori.
Finalmente accade perfino che qualche pesce grosso finisca in galera
ma e' una novita' assoluta come i Beatles.
Mi ricordo che festeggiammo quando il primo grosso imprenditore
fini' con le manette ai polsi. Eravamo increduli!
Anche limitandosi a questa veloce scorsa sulle condizioni di vita
essenziali, risulta evidente il salto di qualita' che ha compiuto
l'Italia. Dire che non sia cambiato niente e' ridicolo e non ci
permette di capire perche' per 50 anni la maggioranza degli italiani
abbia dato il suo voto a politici corrotti e demagogici. Lo hanno
fatto semplicemente perche', con tutti i loro difetti, i democristiani
e i loro alleati hanno saputo garantire comunque un costante arricchimento
medio della popolazione.
Oggi l'Italia e' politicamente spaccata ed la vecchia politica dei
favori, dei furbi, delle corporazioni e dei condoni e' ancora cosi'
forte proprio perche' resiste il potere di una cultura dello stato
e del governo che ha dato il cappotto, la lavatrice, l'auto e il
cellulare quasi a tutti e la proprieta' della casa al 60% delle
famiglie.
Con questo dobbiamo misurarci.
Quasi la meta' degli italiani non vede altro che questi beni materiali
proprio perche' porta ancora nel cervello i segni della miseria
patita dai padri.
Raccontare loro che le cose vanno "sempre peggio" e' un
errore di comunicazione con effetti disastrosi.
Oggi le persone che sognano un mondo migliore sono uscite dalla
cornice esistenziale nella quale il problema della vita e' mangiare
tutti i giorni e non avere freddo d'inverno. Oggi siamo progressisti,
ricercatori spirituali, esploratori sentimentali, sperimentatori
esistenziali e dobbiamo capire che mai prima d'ora milioni di persone
hanno potuto porsi questi problemi. Non avevano il tempo e i mezzi
culturali.
Noi contestatori del sistema, sognatori di pace e di ecologia,
siamo una nuova specie umana, mai vista prima.
La nostra stessa esistenza e' una novita' epocale.
Viviamo nel lusso di poterci inventare una nuova vita, decidere
di allevare diversamente i figli, sposarci o non sposarci senza
che questo ci crei gravi problemi sociali. Partorire diversamente,
lavorare in modo indipendente, andare in vacanza nella giungla amazzonica,
inventarsi comitati di solidarieta', associazioni culturali, eventi
erano una volta azioni impossibili culturalmente e economicamente
per la quasi totalita' delle persone.
Oggi una fetta illuminata della popolazione e' riuscita a compiere
un salto epocale creando una sua cultura del benessere. Sulle colline
di mezza Italia vivono ormai decine di migliaia di persone che sono
fuggite dai ritmi e dalla cultura urbana cercando un nuovo modo
di essere e lavorare. Molti di questi erano operai, impiegati, postini.
Mai come oggi persone non abbienti avevano avuto la possibilita'
di inventarsi un'economia alternativa garantendosi un livello alto
della qualita' della vita. Quando mai un operaio poteva permettersi
di farsi una vacanza in India?
Quando mai milioni di persone avevano potuto inventarsi viaggi incredibili
con cento dollari in tasca? E' in realta' tutto il pianeta a essere
piu' libero. Non molto piu' libero ma quel tanto che basta a cambiare
il panorama. Oggi abbiamo il mondo spalancato davanti a noi e l'apertura
mentale per approfittare delle opportunita'. E tutte le informazioni
necessarie per realizzare qualunque cosa sono disponibili. Passare
tre mesi in Indonesia 50 anni fa era un'impresa notevole, oggi qualunque
diciottenne minimamente evoluto e' in grado di farlo.
Non solo la stragrande maggioranza vive meglio ma pure le persone
sono intimamente piu' capaci, aperte e reattive.
Non dico che tutto sia migliorato. Si e' persa una certa grazia
nelle persone, la violenza e' esibita, nelle citta' si hanno generalmente
meno rapporti sociali.
La famiglia si sta disgregando, c'e' grande solitudine e i vecchi
vengono sempre piu' spesso abbandonati al loro destino. Ma e' la
crisi di valori che stiamo vivendo a provocare l'oggettivo peggioramento
in alcuni settori della vita. Siamo in un momento nel quale prevale
ancora la distruzione di tutti gli antichi valori che facevano da
contorno a un'organizzazione sociale sostanzialmente repressiva,
violenta e asfissiante.
Ora ci troviamo con i vecchi valori a pezzi e i nuovi che ancora
non si sono affermati.
Ma io sono convinto che proprio per questo le cose stanno per cambiare
ancor piu' radicalmente, in meglio.
Non c'e' piu' molto che leghi gli umani ai vecchi modi di pensare.
Di contro il diffondersi della depressione e dell'alienazione, il
collasso ambientale, la guerra e il terrorismo mostrano a tutti
che il sistema sociale basato sul petrolio e lo sfruttamento non
funziona piu'. Non abbiamo bisogno di maggiori quantita' di merci,
abbiamo
bisogno di scoprire il piacere, la passione e l'amore.
Un diverso modo di intendere l'esperienza di vivere.
Sono convinto che gia' da qualche anno stiamo vedendo i segni di
una nuova rivoluzione delle coscienze e degli stili di vita di portata
planetaria. Una rivoluzione senza leader e senza partiti.
Una rivoluzione degli stili del quotidiano, dei consumi, dei desideri.
Scambieremo il superfluo con l'essenziale. Il prodotto alla moda
con il bello naturale.
Ma prodromo di questa imminente rivoluzione sara' proprio l'affermarsi,
finalmente, dell'idea che il mondo migliora da sempre e quindi anche
noi possiamo continuare a farlo migliorare.
Sono migliaia di anni che i reazionari perdono. Perdono sempre.
Figurarsi che una volta il rock and roll era la musica del diavolo.
Oggi lo senti perfino in Vaticano.
Quindi sorridi e sii ottimista. Ne hai ben donde.
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