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Leviatano e Behemoth di M.Meti
Manifesto per una rivoluzione non violenta (che non faremo mai)

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per legittima difesa.

Il Leviathan è un'opera di filosofia politica scritta da Thomas Hobbes nel 1651. Il Leviatano rappresenta simbolicamente lo Stato come un grande corpo le cui membra sono i singoli cittadini. Tale opera è considerata la teorizzazione e l'atto costitutivo dello stato assoluto moderno. L'autorità dello stato è pari alla porzione di libertà individuale che ognuno gli delega con la rinunzia, per vivere in pace, ad esercitare i corrispondenti diritti collegati a tale libertà.

“Infatti le leggi di natura […] in se stesse, senza il terrore di qualche potere a far sì che siano osservate, sono contrarie alle passioni naturali, che ci portano piuttosto alla parzialità, all’orgoglio, allo spirito di vendetta e simili. […] L’unico modo di erigere un potere comune che possa essere in grado di difenderli [gli uomini]dall’aggressione straniera e dai torti reciproci […] è quello di trasferire tutto il loro potere e tutta la loro forza a un solo uomo o a una sola assemblea di uomini […] Il che è quanto dire che si incarica un solo uomo o una sola assemblea di uomini di dar corpo alla loro persona […] Questo è più che consenso o concordia, è una reale unità di tutti loro in una sola e stessa persona […] Chi incarna questa persona si chiama SOVRANO e si dice che ha il potere sovrano, ogni altro si chiama SUDDITO” (Th. Hobbes, Il Leviatano)

Al Leviathan, simbolo dell’unità dello stato nella persona sovrana, corrisponde Behemoth, simbolo del caos e della ribellione. Sono due simboli complementari, due forze corrispondenti: «Stato e rivoluzione, Leviatano e Behemoth, sono entrambi sempre presenti e potenzialmente attivi» (fonte)

La rivoluzione non violenta è l'unica possibilità di uscita dalla crisi per l'Italia, oggi. Lo Stato è affetto da una metastasi, la cui sola cura è una rivoluzione non violenta. Lo Stato non è in assoluto qualcosa da abolire, perchè gli esseri umani hanno bisogno di stabilità. Purtroppo ogni Stato periodicamente decade, degenera e diventa incapace di autoinnovarsi, come un individuo anziano che, invecchiando, si avvìa all'aldilà. Gli esseri umani hanno anche bisogno di cambiamento e questo, oggi, non può che essere non violento. Perchè non violento ?

Il primo motivo è che la rivoluzione violenta è immorale. Come l'incesto, l'omicidio privato, pubblico e bellico devono essere considerati un tabù. Non esistono giustificazioni per la soppressione di una vita. La violenza è un modo barbarico e fallace di risolvere i conflitti. Mentre ogni morte è definitiva, non c'è rivoluzione che lo sia. Ogni rivoluzione è destinata a trasformarsi in Leviathan, come ogni Stato è destinato a essere sopraffatto da Behemoth.

Il secondo motivo è che la rivoluzione violenta è controproducente. L' ultima rivoluzione violenta che ha avuto successo in Occidente risale a quasi un secolo fa. Il motivo è che lo Stato tardo-moderno è la macchina più potente e totalitaria della storia: più degli zar, dei re francesi o dell'impero britannico. Ogni atto violento porta consensi alla conservazione e alla reazione. La violenza non consente a nessuna forza di vincere sull'impero, di cui l'Italia fa parte. Le forze reazionarie sono bravissime nel fare attentati che "sembrano" causati dalle forze rivoluzionarie. Una azione violenta darebbe il via ai mestatori della CIA e magari anche ai carri armati tedeschi. Non va dimenticato che su 2000 anni di storia, il territorio italiano è stato occupato da forze, oggi tedesche, per quasi 750 anni. La violenza è sempre contro-rivoluzionaria.

Una rivoluzione non violenta può essere portata avanti con:

  • l'astensione elettorale. Il solo modo di battere un avversario di gioco troppo forte è non giocare.
  • le azioni di sciopero del lavoro e dei consumi. Uno Stato non può funzionare, senza sudditi che producono e consumano. Ma niente cortei, che lasciano spazio a violenti contro-rivoluzionari. Basta darsi malati una settimana al mese, chiudersi in casa e comunicare solo su canali dedicati del web. Le strade deserte sono più minacciose di un corteo.
  • boicottaggio di qualsiasi inziativa di un ente pubblico. Seppellire di e-mail i siti web istituzionali, osservare ogni regolamento di uffcio pubblico alla lettera, inviare centinaia di denunce e ricorsi alla magistratura: lo Stato sarà seppellito da se stesso.
  • sciopero fiscale. Se dieci milioni di contribuenti bruciano le cartelle esattoriali, non fanno più fatture e smettono di pagare l'Iva, lo Stato esplode. Togliere l'acqua alla vasca degli squali è il modo più sicuro per ucciderli.

Naturalmente, per i prossimi 5-10 anni ci sono poche possibilità che si realizzi una rivoluzione non violenta. In primo luogo perchè gli italiani sanno benissimo chi odiare, ma non hanno nessuna idea su con chi e come allearsi. In secondo luogo, perchè l'oligarchia trasformista, attraverso i media che controlla (basta aprire un TG a caso), ha ancora le forze per mimetizzarsi, confondere e manipolare. In terzo luogo perchè esiste una "Agenzia Imperiale di Prevenzione delle Rivoluzioni" che si premurerà di creare qualche martire per rafforzare la conservazione e favorire la reazione.