Forze disarmate della solidarietà e anti-calamità - FDSA (Mircea Meti) | ||
|
« La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino [...] L'ordinamento delle Forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica » (Costituzione della Repubblica italiana, art. 52) La prima domanda che ci sollecita un esercito nel
2011 è: da cosa dobbiamo difenderci? Temiamo un attacco navale
della Grecia. Un attacco aereo del Senegal? Un'invasione terrestre
dalla Francia? Abbiamo un problema di terrorismo: tutti però riconoscono che non può essere affrontato con un esercito. Semmai con più spionaggio, più polizia, più controlli doganali, più sistemi telematici. Dopo gli anni Novanta, morto l'anti-comunismo insieme al comunismo, l' Occidente si è dato una nuova ideologia: l' ideologia della solidarietà. In base alla quale gli Usa e l' Occidente si sono autorizzati a interferire negli affari di ogni Paese del mondo. Questo non viene detto crudamente, altrimenti apparirebbe per quello che è: una nuova forma di colonialismo. L' interferenza viene descritta come "intervento umanitario", "missioni di pace", "difesa dei diritti umani". Ma queste definizioni del colonialismo e della guerra possono aver un senso, solo se l'esercito viene completamente disarmato. Quello da cui dobbiamo difendere veramente la Patria è lo sfacelo, l'insicurezza, la pericolosità del suo territorio. Catastrofi, disastri, calamità continue bersagliano ogni angolo d'Italia, ed ogni volta emerge la vistosa impreparazione degli Enti locali e dello Stato nel prevenire e sanare. La protezione civile italiana ha qualche merito negli interventi per l'immediata post-calamità, ma restano del tutto assenti sia l'azione preventiva sia l'azione di ripristino di media e lunga durata. Quindi proponiamo la graduale sostituzione delle Forse Armate (FFAA) con le "Forze disarmate della solidarietà e anticalamita" (FDSA). Quasi 200.000 militari per un costo annuo di 21.600 milioni di euro annui, pari a circa 43.000 miliardi delle vecchie lire, possono essere impiegati per una vera solidarietà verso altri popoli e per un efficace intervento, preventivo e successivo, contro le calamità. Un simile esercito non dovrebbe dare alcuna arma ai soldati, ma solo uno zaino con una dotazione per il pronto intervento sanitario, l'alimentazione, la comunicazione e un attrezzo multifunzionale (simile al coltellino svizzero). Le FDSA potrebbero avere questi reggimenti:
|
|
Il costo di madre natura: ecco
a cosa dovremmo fare guerra
|