Profezia e utopia
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Estratto del X capitolo del romanzo autobiografico:
"La Vita Agra" (1962) di Luciano Bianciardi |
Avremo eletto per nostra dimora le zone meno abitate, cioè quelle che hanno clima migliore. A poco a poco vedremo la nostra isola crescere, collegarsi con altre isole fino a formare una fascia di territorio ininterrotto. E un giorno saranno gli altri, gli attivisti, a ridursi in isola; poche decine di longobardi febbrili aggrappati a rotelle e volani, con gli occhi iniettati di sangue. Forse non riusciremo mai a vincerli alla nostra causa, e resteranno lì a correre in circolo, a firmarsi lun con laltro cambiali, a esigerne il pagamento. Ridotti così in pochi, man mano che i meno saldi muoiono dinfarto, formeranno un cerchio sempre più angusto e rapido, fino a scomparire da sé. E noi li staremo a guardare dallesterno, sorridendo. Il lavoro si sarà per noi ridotto quasi a zero, vivendo dei frutti spontanei della terra e di pochissima coltivazione. Saremo vegetariani, e ciascuno avrà gli arredi essenziali al vivere comodo, e cioè un letto. Il problema del tempo libero non si porrà più, essendo la vita intera una continua distesa di tempo libero. Scomparsi i metalli, gli uomini avranno barbe fluenti. Scomparse le diete dimagranti e i pregiudizi pseudoestetici, le donne saranno finalmente grasse. Scomparsa la carta, non avremo né moneta né giornali né libri. Perciò, trasmettendosi le notizie di bocca in bocca, noi non sentiremo né le false né le superflue. Senza libri, la letteratura dovrà tramandarsi per tradizione orale, e la tradizione orale non potrà non scegliere i soli capolavori. Vedremo automobili ferme per via, senza più carburante, e le abbandoneremo ai giochi dei bambini, ai quali però nessuno dovrà dire che cosa erano, a che cosa servivano quelle cose un tempo. Ovunque cresceranno vigorose erbe e piante, in breve lasfalto si tingerà tutto di verde, con immediato miglioramento del clima. Anche le zone umide e nebbiose diventeranno abitabili. Gli animali domestici passeggeranno liberi e robusti in mezzo a noi, galline, dromedari, pipistrelli, pecore eccetera. Cessato ogni rumore metalmeccanico, suonerà dovunque la voce delluomo e della bestia. Liberi da ogni altra cura, noi ci dedicheremo al bel canto, ai lunghi e pacati conversari, alle rappresentazioni mimiche e comiche improvvisate. Ciascuno diventerà maestro in queste arti. Non essendovi mezzi meccanici di locomozione, ci sposteremo a dorso dasino o a piedi, e questo favorirà lirrobustimento dei corpi, con immediati vantaggi fisici ed estetici. Grandi, barbuti, eloquenti, gli uomini coltiveranno nobili passioni, quali lamicizia e lamore. Non esistendo la famiglia, i rapporti sessuali saranno liberi, indiscriminati, ininterrotti e frequenti, anzi continui. Le donne spesso fecondate ingrasseranno ancora, e i bambini da loro nati saranno figli di tutti e profumeranno la terra. Noi li vedremo venire su forti e chiari, e li educheremo alle arti canore e vocali, alla conversazione, allamicizia, allamore e allintercorso sessuale, non appena siano in età a ciò idonea. Andateci piano, ragazzi, che tanto ce nè per tutti. |